INFINITY
Parte 1: STA ARRIVANDO L'UOMO NERO
di FABIO VOLINO
I Vendicatori e Warlock creati
da Stan Lee e Jack Kirby
Il Nuovo Ordine creato da Fabio Volino
Carlo Monni Supervisione
rossointoccabile Consulenza e ispirazione
Stan Lee/Jack Kirby/Roy Thomas Infiniti
CAPITOLO 1: NESSUNO LO PUÒ GIUDICARE
Luna. Base della Guardia dell'Infinito.
A passo deciso, Adam Warlock si dirige verso la sua stanza privata. Ha avuto
prima un incontro con Gamora, ma ora c'è qualcosa che intende fare da solo.
Lungo il tragitto si imbatte in Dragoluna e Pip: non serve dir loro nulla,
basta il suo sguardo. Tra poco, dicono quegli occhi, tra poco.
Adam giunge infine in un'ampia stanza, piena di schermi televisivi: i suoi
occhi e le sue orecchie. Laddove sulla Terra avvenga una crisi che necessiti
dell'intervento della Guardia dell' Infinito, lui o uno dei suoi tanti alleati
sono pronti a partire ed a porre fine alla minaccia. Certo non riescono ad
occuparsi di tutto: sono loro sfuggiti l'eccidio operato dallo Scorpione,
l'attacco di Drakan Djorjevic agli sloreni, l'assalto in massa da parte degli
Spettri Neri e dei Marziani... Lui non è un uomo perfetto, ma sta lavorando
alacremente per diventarlo.
Warlock si piazza davanti ad un microfono, lo osserva per alcuni istanti, poi
inizia a parlare:"In quanto essere creato da una scienza malvagia, sono
rimasto sempre affascinato dal male. Sempre mi chiedo cosa spinga uomini dalle
differenti ideologie, di diverse razze e credo e di ogni età a volgere il
proprio sguardo alla realizzazione di atti empi. Dentro di me ho la certezza
che oggi assisteremo ad uno di questi atti, dalla portata ancora
indescrivibile: non so perchè sento in mio dovere fare questa registrazione,
forse per ricordare a me stesso come agire al meglio qualora una tale
situazione si ripresentasse".
Adam si blocca improvvisamente: Elettro-Onda sta per evadere dalla prigione...
tutto a posto, è intervenuto Acquario ed ha annullato la sua energia,
catturarlo poi è stato gioco facile.
Dunque continua:"Alcune delle minacce in arrivo sono a noi ben note: gli
Antichi dell'Universo, gli ultimi rappresentanti di varie razze aliene estinte
che dedicano la loro vita ad un unico scopo che a quanto sembra è stato
momentaneamente accantonato. Durante il contatto mentale che ho avuto con Lei,
ne ho individuati sette: il Giardiniere, il Possessore, il Campione, il
Corridore, il Cancellatore, il Contemplatore ed infine il Gran Maestro. Ma non
posso escludere che ve ne siano altri".
Adam si interrompe, come a ricercare le parole più adatte. Poi
continua:"Ma non sono loro la vera mente dietro tutta questa oscura
vicenda: c'è qualcuno o meglio qualcosa che li controlla e guida le loro
azioni. Ho formulato le più varie ipotesi su chi possa essere, ma quasi
certamente la verità è questa: è qualcosa di completamente ignoto. L' ignoto,
un altro elemento che mi affascina, perché è arduo prevedere le sue mosse. È
una sfida interessante quella che mi si prospetta, al termine della quale mi
dedicherò totalmente ai miei piani per il cosmo. Una sfida che non affronterò
da solo".
Spazio, orbita di Titano.
Il passaggio di Oort e dei suoi alleati non passa inosservato: poichè su
questa luna, la più grande orbitante attorno al pianeta Saturno, vive una vera
e propria comunità. Eterni, allontanatisi secoli prima dalla Terra per
costruire qui un piccolo paradiso. Un Eden sorvegliato da un computer vivente:
ISAAC. I cui allarmi ora risuonano con tutta forza.
Subito accorre Mentore, reggente di questo popolo:"Cosa accade?"
chiede.
"Qualcosa di mai visto prima" risponde ISAAC "Un concilio di
dodici potenti esseri, tra cui un membro della razza degli Osservatori. Loro
e... qualcos'altro".
"Qualcos'altro? Non è da te essere così vago".
"So della sua presenza solo per averlo visto sui miei schermi. Per il
resto sfugge a qualsiasi tipo di analisi o rilevazione, tecnicamente è come se
non esistesse".
Questa frase lascia per qualche secondo di stucco Mentore, che però ha altre
curiosità da soddisfare. "Descrivimi il suo aspetto". ISAAC lo fa, ma
non fuga i dubbi del saggio uomo. "La loro probabile rotta?". Alars
sa che questa è una domanda pleonastica, ma deve porla.
"La Terra" è la risposta del computer senziente.
"Dobbiamo subito avvertire chi di dovere. Dragoluna, Sundragon e Demeityr
sono lì".
Mentore prova a lanciare un messaggio telepatico, ma subito avverte come la
presenza di una barriera che impedisce al suo pensiero di propagarsi. E per
quanto si sforzi non ottiene risultati.
"È opera del Contemplatore, lo sento" pensa "Da solo non posso
farcela, mi serve aiuto". Si mette dunque in contatto con i Preti di Pama
ed aggiunge le sue facoltà telepatiche alle loro. Ma ancora una volta,
nonostante le menti impegnate siano tra le più affinate e potenti del Sistema
Solare, la barriera blocca inesorabilmente i loro pensieri. Non solo merito del
Contemplatore, stavolta, qualcun altro si è aggregato, forse colui che lo
controlla: ed ha usato solo una parte del suo potere. Una frazione sufficiente
a far accasciare Mentore a terra per lo sforzo.
"ISAAC" mormora poi "Devi...".
"Ci ho già provato. Tutte le comunicazioni sono state bloccate".
"A quanto pare non vogliono che avvertiamo la Terra. Ma abbiamo ancora un
mezzo".
Base della Guardia dell'Infinito.
L'eroe dorato fa passare su uno schermo le immagini e le schede dei suoi più fedeli alleati:
GAMORA
Proveniente da una linea temporale alternativa ed appartenente alla razza degli Zen Whoberis, un popolo religioso e pacifico. Una filosofia non universalmente condivisa. Ad un certo punto questa razza affrontò la Chiesa Universale della Verità fondata dal Magus ed ebbe la peggio: gli ultimi superstiti, tra cui la piccola Gamora, si rifugiarono su un altopiano ma vennero raggiunti. E mentre Gamora vedeva la sua gente morire, un angelo sotto forma di diavolo venne a salvarla: Thanos il Titano. Per Gamora divenne come un dio da adorare: un dio che le insegnò negli anni successivi le scienze oscure e le arti marziali. Conoscenze che le hanno dato la nomea di donna più pericolosa dell'Universo. Alla fine però Gamora si distaccò dal suo dio personale per iniziare a seguire nuove strade.
"Una fama ben meritata" pensa Adam "È stata accanto a me in ogni momento, fin nella morte e nella rinascita. Non riesco a pensare ad una compagna migliore per me. Mi seguirà fedelmente anche per il compimento del mio grande piano".
PIP IL TROLL
Proveniente dal pianeta Laxidazia: un tempo era un principe di nome Gofern, la cui massima aspirazione era dipingere scialbi paesaggi notturni. Questo fino a quando, durante una delle sue odissee artistiche, non incontrò una banda di troll erranti. Il principe passò una notte di bagordi insieme a loro e solo il mattino dopo apprese una terribile verità: che chi va coi Troll diventa uno di loro. Nacque così Pip: un impenitente ubriacone. Ha combattuto il Magus, è stato lobotomizzato da Thanos, è stato resuscitato da Warlock più volte... decisamente la sua non è più una vita principesca. Sua è la Gemma dello Spazio.
"Pip è un bonaccione, ma non uno stupido" è il giudizio di Warlock "Questo in molti si rifiutano di vederlo. Sopporto le sue battutacce ed i suoi modi volgari perchè forse è l'unico essere che posso definire mio amico. La sua origine comunque mi è sempre apparsa strana".
DRAX & DRAGOLUNA
Il loro destino è stato sempre legato, fin da quella notte in cui la famiglia Douglas stava tornando da una vacanza. Improvvisamente sopra di loro comparve un'astronave: apparteneva a Thanos, che non intendeva lasciare testimoni del suo passaggio. Un raggio energetico pose così fine alla vita dei coniugi Douglas: loro figlia Heather, unica superstite, venne presa in consegna dal reggente di Titano Mentore, padre di Thanos, il quale aveva assistito indignato alla scena. Sul satellite di Saturno, la giovane ragazza apprese le vie della mente fino a superare i suoi maestri e divenire nota come Dragoluna, ma cadde vittima della sua sete di vendetta per Thanos e della sua stessa arroganza. Mentre lei era in cerca del Titano, Kronos ridiede vita ed un nuovo aspetto a Arthur Douglas, il quale da quel giorno divenne noto come Drax il Distruttore. Ironicamente, il suo unico obiettivo di vita coincideva con quello di sua figlia. Sconfitto una prima volta Thanos, padre e figlia non si ricongiunsero come nelle migliori favole: divennero anzi aspri avversari sul pianeta Ba-Bani, dove Dragoluna uccise suo padre per morire a sua volta qualche mese dopo per mano del Drago della Luna o meglio di sé stessa. Mentore e Kronos, però, decisero di dare una seconda possibilità ai loro protetti, nuovamente contro Thanos. Stavolta le loro incomprensioni non li divisero e ancora oggi convivono in armonia.
"Sono preziosi alleati" commenta Warlock "Il braccio e la mente: non potrei avere di meglio".
SUNDRAGON & DEMEITYR
Quando Dragoluna morì, la sua mente si rifugiò temporaneamente in quella di sua cugina Pamela, una pubblicista che da quel giorno in poi si ritrovò coinvolta in faide spaziali ed avventure che mai aveva immaginato. Dopo un confronto con Heather, il suo pieno potenziale venne alla luce, facendole acquisire poteri cosmici che la fecero ribattezzare come Sundragon. Accanto a lei è sempre stato presente Demeityr di Titano, suo amante e confidente.
"Vorrei conoscere più a fondo Sundragon" si interroga Adam "Credo che i suoi pieni poteri non si siano ancora manifestati. E se mai si rivelasse un pericolo... Quanto a Demeityr, lo trovo un ragazzo ancora un po' ingenuo nonostante la sua considerevole età".
MODRED IL MISTICO
La sua storia inizia all'epoca di Re Artù: Modred venne chiamato ad essere apprendista di Merlino, uno dei tanti Merlino della storia, questo malvagio oltre ogni misura. Per combatterlo, Modred si recò alla torre del Darkhold per impadronirsi degli oscuri segreti del Darkhold stesso, un tomo pieno di potenti incantesimi. Modred, però, rimase vittima della sua superbia: cadde sotto il giogo di una malvagia entità per salvare la donna da lui amata e per circa 1500 anni riposò in una cripta sotterranea. Fino a quando due giovani archeologi non lo risvegliarono: per molto tempo Modred ha rischiato di cadere nuovamente vittima del potere del Darkhold, ma ora quei giorni sembrano alle spalle.
"Un mistico eccezionale" afferma il guerriero dorato "Anche se sta cercando nuovi maestri in quanto dubita della sua capacità di dominare i poteri che possiede. Comunque un prezioso alleato per la mia causa".
DARKOTH
Quando il maggiore Desmond Pitt venne mandato in missione in Latveria, cadde vittima della malvagità del Dr. Destino, che lo tramutò in una sorta di cyborg e lo impiegò contro i Fantastici Quattro (tra cui militava un suo ex compagno, Ben Grimm) in uno dei suoi innumerevoli piani di vendetta. Darkoth però si rivoltò contro Von Doom. E in breve tempo passò da un malvagio ad un altro: dapprima Diablo, che gli fornì l'intangibilità, successivamente Belasco, che per molto tempo lo tenne prigioniero nel Limbo, dominio su cui un tempo regnava. Fino a quando non è stato liberato e, tornato sulla Terra, ha provato a riannodare i fili della sua vita perduta come Desmond Pitt.
"Un uomo valoroso ancora molto aggrappato alla sua vita terrena" dice Warlock "L'affetto che ancora nutre per suo figlio ne è la prova".
MIMO
Calvin Rankin era figlio di uno scienziato impegnato in un esperimento segreto. Quando il giovane, spinto dalla curiosità, volle dare un'occhiata agli esperimenti di suo padre, respirò inavvertitamente un gas che gli diede la facoltà di mimare le capacità di coloro che erano nelle sue vicinanze. Un potere che lo portò all' attenzione degli X-Men, assieme ai quali convisse per qualche tempo. Per il resto è sempre stato un solitario, cosa che non lo ha comunque salvato dalla Operazione Zero Tolerance o dalla Confraternita di Mystica.
"Nonostante sia stato in alcuni gruppi, il Mimo finora è sempre stato un solitario" dichiara Warlock "Spero che le cose possano cambiare con noi".
ACQUARIO
Proveniente dal pianeta Dakkam, oggi distrutto. Quando i suoi genitori si accorsero dell'imminente fine del loro mondo, misero loro figlio in una navicella che in seguito ad un incidente atterrò sulla Terra. L' impatto procurò ad Acquario un'amnesia che per qualche tempo non gli consentì di conoscere le sue origini: fondò poi una comunità filosofica e pacifica, con l'ambizioso obiettivo di diffondere la pace nel mondo".
"La pace nel mondo" mormora Warlock "Col mio piano sarà possibile realizzarla. Non mi aspetto che in molti capiscano, ma sarà cosa di poco conto".
Spazio, vicino all'orbita di Giove.
Con la sua asse solca gli infiniti spazi siderali: lui è Silver Surfer,
originario del pianeta Zenn-La, che ultimamente aveva trovato sulla Terra una
seconda casa. Ma recenti eventi lo hanno convinto che il suo vero destino è
nello spazio, tra le stelle.
Un percorso non privo di pericoli: improvvisamente l'ex araldo di Galactus
avverte qualcosa, aure di incredibile potere. Sono vicine, anzi, sono lì
davanti a lui. Nel corso della sua vita, Norrin Radd ha già avuto a che fare
con gli Antichi dell' Universo, ma mai così tanti... e tutti insieme. E non
sono soli, c'è un Osservatore con loro e... qualcos'altro.
"Oh, ecco il primo dei Difensori della Terra" dichiara Oort.
"Cosa volete?" chiede Silver Surfer "Che ci fate qui?".
"Cosa vogliamo? La ricostruzione. Ma credo che tu non sarai d' accordo con
noi".
"Se questa ricostruzione passa attraverso la distruzione e le vite di
esseri innocenti, sarò sempre contro di voi".
"Surfer, ascoltami, scappa il più lontano possibile da qui" consiglia
il Gran Maestro.
"Non credo alle tue parole, En Dwi Gast. Riconosco che siete potenti, ma
io...".
"Tu sei Silver Surfer, tuo è il potere cosmico e così via" conclude
per lui Oort "Sì, il Gran Maestro e gli altri mi hanno accennato a queste
tue frasi ad effetto. Aspetta, c'è n'era una che mi piaceva particolarmente.
'Piccoli umani, vi crogiolate nella vostra arroganza perchè non avete altro'.
Ed osi proclamarti contro di noi?".
"Chi sei tu?".
"Il nulla incarnato, Surfer. Dunque cosa vuoi fare?".
C'è una sola risposta. "Agire!". E Norrin Radd parte lanciando
raffiche di energia cosmica. Pochi secondi dopo è già stato sconfitto.
Dimensione delle Manifestazioni.
Eternità continua ad analizzare la sentenza del Tribunale Vivente, che
impedisce a lui e alle altre entità cosmiche di attaccare direttamente Oort. Un
qualcosa di inconcepibile, un essere che sfugge persino alla loro comprensione,
enigmatico come non mai. Come se già non fosse bastato il tradimento del
Protettore dell' Universo nei confronti di Epoch. Bisogna dunque assistere
impotenti a quella che potrebbe rivelarsi come la fine di tutto?
Improvvisamente però Eternità ricorda una cosa. Le esatte parole del Tribunale.
"VI PROIBISCO DI INTERFERIRE CON LE SUE AZIONI IN MODO DIRETTO". In
modo diretto. E se lo si facesse... con mezzi indiretti?
Luna. Base della Guardia dell'Infinito.
Adam Warlock termina la registrazione e si reca in un'altra sala. Lì ad attenderlo
c'è la Guardia dell' Infinito al gran completo, con l'unica eccezione del Super
Skrull, che è fuggito. Non servono discorsi pomposi od accorate
raccomandazioni. Basta un'unica parola:"Andiamo".
La Porta si apre ed i vari componenti la oltrepassano.
CAPITOLO 2: PRIMA DELL' ARRIVO DI WARLOCK
Palazzo dei Vendicatori. Laboratorio. La sera prima.
Una luce accecante si propaga dal bozzolo contenente Lei, costringendo
Fabian Stankowicz a ripararsi gli occhi con le mani.
"Dannazione" esclama "Cosa... Mr. Pym! Venga subito qui, Mr.
Pym!".
Subito dopo la luce cessa: il bozzolo si apre completamente e ne esce una
figura femminile, dalla pelle dorata e di incomparabile bellezza. Lei rimane in
piedi solo per un secondo, poi crolla riversa sul pavimento.
In quel momento giunge Hank Pym che, dopo essersi accertato della situazione,
solleva delicatamente Lei e la pone in una camera di stasi. "Qui
recupererà rapidamente le sue forze" spiega.
"Santo cielo, Mr. Pym" esclama Fabian "Non avevo mai immaginato
che potesse essere così bella".
"Dobbiamo per il momento mettere da parte ogni giudizio estetico"
ribatte lo scienziato "E preoccuparci di sapere cosa l'abbia ridotta in
quello stato. Dopo la seconda crisi di Thanos, non c'era mai stato un periodo
di incubazione nel bozzolo così lungo".
"Qualcosa peggiore di Thanos?".
"Quasi sicuramente, Stankowicz. Quasi sicuramente".
Stanza di Sersi. Mezzanotte.
Qualcosa è cambiato: anche l'eterna è in un certo senso uscita dal suo
bozzolo. Ora ha abbandonato l'angolo oscuro in cui era solita adagiarsi, a
volte sta sul letto, altre in piedi vicino ad una finestra ad osservare nulla
in particolare. Ha anche abbandonato la coperta con cui era solita avvolgersi:
certo non indossa ancora la sua classica tenuta verde, ma vestiti molto coprenti.
In ogni caso è una evoluzione confortante per Leonard Samson. "Lentamente
si sta riaffacciando al mondo esterno" è il suo pensiero.
Si siede accanto a lei e per lunghi, quasi estenuanti minuti rimangono così, in
silenzio, senza guardarsi.
E infine Sersi a prendere la parola. "Posso farti una domanda?".
Oltre che con Samson, l'eterna ha scambiato qualche parola con le sue simili
Songbird e Thena e col suo ex amante Dane Whitman. Altro elemento ben
augurante.
"Certo, dimmi pure" è l' invito di Doc.
Sersi rimane in silenzio per altri secondi, come a riflettere su come porre al
meglio la questione. Infine si volta verso Leonard:"Hai mai ucciso
qualcuno?".
Una domanda che porta con sé tristi ricordi per lo psichiatra, ricordi che non
riesce a scacciare dalla testa. "Sì. Non in modo diretto ma... sì, ho
ucciso qualcuno. Un paio di anni fa sono stato chiamato per compiere una
perizia psichiatrica su una condannata a morte: si chiamava Leslie Anne Shappe
ma era più nota come Doppio Zero. Era una mercenaria ed aveva ucciso un uomo,
senza alcun apparente motivo. Io dovevo valutare se lei fosse in grado di
intendere e volere e se provava in qualche modo pietà per il suo gesto. Lei si
finse pazza, cercò di circuirmi, ma quando venni chiamato a testimoniare non ebbi
dubbi: era perfettamente sana di mente. Meritava di andare sulla sedia
elettrica. E...". Samson si blocca.
"Scusa, non volevo farti rivangare questo episodio".
"No, è giusto che tu sappia, non l'ho mai raccontato a nessuno. Doppio
Zero non urlò mentre le friggevano il cervello. Ed io in quel momento sentii la
moglie della vittima dire che anche lei meritava di morire: era stata lei ad
assoldare Doppio Zero perchè il marito la picchiava selvaggiamente. Quello che
appariva come un esempio per la società era in realtà un vero mostro. Lui, non
Leslie Anne Shappe. Avevo condannato a morte una persona che non lo meritava,
che aveva difeso fino all'ultimo la donna che l'aveva assoldata per non farla
incriminare: le sarebbe bastata così poco... ma non l'ha fatto. Quello è stato
il giorno peggiore della mia vita, che rivivo continuamente, perchè il dolore
non finisce mai. Mai. Ma dobbiamo combatterlo per quanto possiamo, allontanarlo
da noi. Solo così possiamo essere felici e conservare la nostra dignità".
"Anch'io ho ucciso qualcuno" aggiunge l'eterna dopo qualche istante
"E non in modo indiretto. È avvenuto durante l'atto finale del conflitto
secolare tra Eterni e Devianti. Questi ultimi mi avevano catturata... e fatto
delle brutte cose. Ad un certo punto per liberarmi ho dovuto affrontare due di
loro. Di uno mi sono sbarazzata facilmente, ma con l'altro... ho sentito una
tremenda rabbia crescere dentro di me. L'ho afferrato e gli ho sbattuto
violentemente la testa contro un muro: il collo si è spezzato... è morto, è
stata colpa mia".
"Aspetta a dare dei giudizi, Sersi. Quei Devianti ti avevano portato
all'esasperazione. Certo, uccidere una persona è sempre una tragedia ed ora sai
che non lo dico per ipocrisia. Ma le circostanze in cui ti sei trovata...
quelle brutte cose che ti avevano fatto... secondo me ti sei solo difesa per
evitare altro dolore. Non hai tenuto alcun comportamento ignobile. Senti, vuoi
che ne discutiamo insieme di queste brutte cose? Se vuoi chiamo una psichiatra
donna, so che parlare di certi argomenti con un uomo...".
"No" lo interrompe Sersi "Voglio parlare con te. Mi fido di
te".
Mi fido di te. Parole che Samson sperava di sentirsi dire. La risalita dal
baratro continua. E così parlano per tutta la notte.
Sala Monitor. Ore tre.
Occhio di Falco è di guardia, pronto ad allertare i suoi compagni di squadra
in caso di bisogno. Stavolta non ha potuto evitare il turno di notte, a volte
Visione è un po' troppo formale. Comunque per ora è insolitamente tutto calmo.
"Su, forza" esclama l'arciere "Dov'è un bel supercriminale
quando serve? Uomo Cactus, mi accontento anche di te".
Improvvisamente qualcuno copre i suoi occhi. "Oh, l'originalissimo gioco
'Indovina chi sono'" dice Clint "Purtroppo per te ti ho già
riconosciuta... Natasha".
La Vedova Nera stacca le sue mani e chiede:"Come hai fatto a
capirlo?".
"Grazie a due indizi: il tuo immancabile profumo, ma soprattutto il tocco
delle tue mani. Considerami pure un pazzo, ma possiedono una morbidezza ed un
fascino diversi da quelle delle altre donne. E poi le ho toccate molte volte...
al pari di altre parti del tuo corpo".
Natasha Romanov allora si avvicina all'arciere e si siede sulle sue ginocchia,
avvolgendo le sue braccia attorno al collo dell'eroe:"E non ti ricordano
momenti più felici?".
Con dolcezza e risolutezza, Occhio di Falco prende Natasha e la stacca da sé.
"Tesoro, io non so come procede la tua attuale relazione, ma la mia voglio
mantenerla stabile".
"Non esercito su di te più alcuna attrazione?" chiede la Vedova Nera
con tono forse un po' deluso.
"Ci mancherebbe altro: sei la donna più bella e sexy che abbia mai
incontrato ma... la nostra bella relazione è ormai finita da tempo. E poi non
cedo solo per un po' di profumo: non sono mica quel bamboccio di Devil".
"Scemo" commenta la spia russa con un sorriso "Chi l'avrebbe
detto, quando noi due ci mettemmo insieme e combinammo guai su guai, che un
giorno saremmo entrati a far parte dei Vendicatori?".
"Ne abbiamo viste tante in questi anni, da ritenere che nulla è
impossibile. Ad esempio io non avrei mai pensato che tu ti saresti messa con
Paladin eppure... A proposito, come procede?".
"Non saprei dirtelo. Da un lato sento che è qualcosa di serio, dall'altro
mi chiedo su quali basi possa poggiare il nostro rapporto quando io non conosco
il suo vero nome e lui sa poco o nulla del mio passato. Chissà, forse il
destino della Vedova Nera è quello di rimanere sola".
"Natasha, ti prego, non tirarmi fuori queste frasi disfattiste, altrimenti
ti faccio vedere questo".
L'arciere digita un paio di tasti su un computer e su uno schermo gigante
compare un'immagine.
La Vedova Nera inorridisce:"Bleah, il mio primo costume: togli,
togli".
"Cos'è, non ti piace più?".
"Più che altro... ora preferisco il latex" replica la spia posandosi
le mani sui fianchi.
"Santo Cielo!" esclama in quel momento Clint Barton con tono
allarmato.
"Cosa succede?".
"No, non può essere!".
"Clint, cosa c'è?" esorta Natasha, ora preoccupata.
"Ma... è cellulite quella che vedo sulle tue chiappe?".
"Brutto porco capitalista!" dice la donna balzando contro il suo ex
amante con un sorriso stampato in volto.
Santo Rico. Ore quattro.
Una radio gracchiante emana una notizia:"E così, pochi minuti fa,
l'Uomo Sabbia e War Machine dei Vendicatori hanno sgominato un traffico di armi
tecnologiche illegali nel sud-est asiatico, per la precisione a...".
Un uomo spegne la radio e si rivolge ai suoi sottoposti:"Basta supereroi:
è per colpa di uno di loro se mi ritrovo in questa situazione, ma adesso
cambierò le cose".
Il suo nome è El Toro e qualche anno fa governava questo piccolo paese col
pugno di ferro (in aggiunta alle corna poste sulla sua testa). Poi è giunto
Giant-Man che, dopo una rocambolesca avventura, è riuscito a rovesciare il suo
regime. Un tempo El Toro era acclamato, temuto, nella piazza principale c'era
persino una statua che celebrava la sua persona. Una statua ora semidistrutta.
Di lui si celebra adesso solo la sua sconfitta. Ma quei tempi di gloria stanno
per tornare: gli ci sono voluti anni, ma alla fine ha radunato i fondi
sufficienti per la costituzione di un piccolo esercito. La gente di questo
luogo è pacifica, la conquisterà senza problemi.
"Soldati miei..." inizia El Toro.
"Ti prego, risparmiaci i discorsi pomposi" dice in quel momento una
voce metallica dietro di lui "Ne abbiamo già sentiti troppi".
L'ex dittatore si volta e rimane di sasso nel vedere davanti a lui War Machine
e l'Uomo Sabbia! "No, non è possibile" esclama "Voi eravate nel
sud-est asiatico".
"È vero" afferma William Baker "Eravamo là fino a cinque minuti
fa. Ma sai, il dovere ci ha poi chiamato qui in America Latina".
"Attaccateli!" ordina El Toro ai suoi uomini dopo aver abbandonato
ogni indugio.
Ma i soldati, pur se numerosi e ben addestrati, non possono competere a lungo
contro due pezzi forti del calibro dell'Uomo Sabbia e War Machine ed in pochi
minuti vengono debellati. Allora El Toro si getta nella mischia e carica a
testa bassa, ma William Baker rende il suo corpo ultraresistente: quando l'ex
dittatore va a cozzare contro di esso, l'impatto è durissimo e sufficiente a metterlo
ko.
"Forza, toro bello, rialzati" lo incita James Rhodes "Devi
rispondere dei reati di costituzione illegale di banda armata, tentato colpo di
stato e immagino altre belle cosucce. Inoltre sei ricercato dal Tribunale
Penale Internazionale per crimini contro l'umanità. Non sentivamo parlare di te
da 10 anni, probabilmente ora passerà il doppio del tempo prima che riaccada
una cosa del genere".
Dopo aver consegnato El Toro ed il suo piccolo esercito ai Caschi Blu, i due
Vendicatori si preparano ad un altro viaggio.
"Quanti ancora?" chiede l'Uomo Sabbia.
"Dunque... uno in Delvadia, un altro in Congo ed infine uno a Tierra
Verde".
"Beh, tutto sommato una giornata tranquilla. E poi questi portali sono una
forza. Anche se ti scombussolano un po' lo stomaco".
"Ah, sei il solito pisciasotto, Will".
"E piantala di chiamarmi Will".
"Come vuoi tu... Will" conclude Jim Rhodes mentre i due aprono un
altro portale.
Palazzo dei Vendicatori, laboratorio. Ore quattro e quarantacinque.
"Mr. Pym, sto rilevando strani segnali" dice Fabian Stankowicz.
Lo scienziato esamina i dati:"Incredibile, Lei si sta già riprendendo. La
fibra di quest'essere è veramente fenomenale".
Poco dopo l'eroina cosmica riapre gli occhi ed Hank la fa prontamente uscire
dalla camera di contenimento in cui l'aveva confinata.
Lei posa i piedi a terra: inizialmente appare stordita, barcolla. Poi si
riprende prontamente e dopo tanto tempo fa nuovamente risentire la sua voce.
"Warlock, devo contattare subito Warlock!".
Pianeta dei Kree. Ore cinque e trenta.
Solo lui e pochi altri, poi il destino del suo popolo verrà deciso nelle
stelle. Rogan l'Accusatore riflette su quanto accaduto ultimamente: francamente
non sa cosa farà ora, purtroppo la rinascita dei Kree non passa solo da lui.
Qui comunque non concluderà niente.
"Siamo pronti a partire" annuncia Commando.
"Vengo".
Pochi minuti dopo la navicella abbandona il pianeta, che rimane così deserto.
Lemuria. Ore sei.
"Kro, ti porto incredibili notizie" annuncia Ransak.
"Cosa è successo?" chiede il leader dei Devianti.
In risposta entra Yrdisis:"Le ultime analisi ci hanno dato la conferma:
sono incinta".
Kro le stringe una spalla:"Ma è magnifico! Questo significa che la
sterilità del nostro popolo può essere curata. Che la nostra razza continuerà a
perpetuarsi".
Ransak annuisce:"Ironico pensare che parte del merito vada anche a degli
umani, la cui razza abbiamo combattuto per secoli".
"I tempi sono cambiati ora" proclama fiero Kro "Così come il
nostro popolo. Sono sicuro che il futuro ci vedrà protagonisti".
Contraxia. Ore sei e venti.
Spesso diciamo a noi stessi di non avere tempo per l'amore: la carriera e
l'ambizione a volte ci sono di ostacolo. Ma c'è una persona che non ha tempo
per l'amore per via della sua fisiologia. Il suo profetico nome è Jack Hart ed
è il Fante di Cuori: suo padre era un umano, sua madre era originaria di questo
pianeta. Lui è un prodotto del loro amore, un ibrido.
Dentro di lui scorrono energie tremende, forze donategli da un'invenzione di
suo padre, il Fluido Zero. Energie che vengono contenute dalla speciale
armatura che indossa e che devasterebbero buona parte di questo sistema solare
se tale armatura venisse tolta per più di un'ora. Alcuni si sarebbero già
rassegnati a questa condizione, avrebbero con dolore accettato il fatto di non
poter più vivere una vita piena di amore. Alcuni, ma non Jack Hart.
E non si è ancora arreso per via della donna che ora è di fronte a lui: Kaina,
sacerdotessa del sole di questo pianeta.
"Come hai trovato Contraxia?" chiede lei.
"Decisamente meglio dell'ultima volta" risponde il Fante di Cuori
"È bello sapere di essere servito a qualcosa".
Senza aggiungere nulla, Kaina gli si avvicina e lo bacia: è il meraviglioso
alfabeto degli amanti.
"Andiamo oltre" dice a quel punto Jack.
"Oltre?" replica incredula Kaina.
"Sì... oltre".
"Ma Jack... la tua armatura... non puoi...".
"Al diavolo il potere e non potere. Ho un'ora. E voglio viverla davvero,
fino in fondo. D'accordo, forse per te non sarà un'esperienza indimenticabile.
Per me invece lo sarà. Abbiamo già condiviso tutto questo: condividiamolo
ancora".
Sul volto di Kaina appare un sorriso. "Su una cosa ti sbagli, Jack: anche
per me sarà un'esperienza indimenticabile".
Il vestito della sacerdotessa la copre dal collo ai piedi, ma basta che slacci
pochi bottoni perchè esso cada a terra. Jack Hart ammira quello che per lui è
la perfezione: erano anni che non vedeva il corpo nudo di una donna, quelle
meravigliose geometrie che solo le donne possiedono.
Si avvicina e tende le mani. "Sì, sarà davvero indimenticabile" dice
quasi balbettando.
Palazzo dei Vendicatori. Ore sette.
"Dunque ci rivediamo ancora, Gears" dice Machine Man "Anche
se avrei preferito circostanze migliori".
"Non preoccuparti, Aaron" ribatte Gears Garvin, colui che è stato
accanto a X-51 praticamente dal giorno in cui è venuto al mondo... o giù di lì
"Comprendo le esigenze che mi hanno portato qui. Dunque si tratta di
questo vostro sfortunato compagno di squadra e di... questa intelligenza
artificiale".
"Esatto, Gears..." inizia Jocasta "Scusi, qual è il suo
nome?".
"Oh, perchè svelare questo stupendo mistero? Chiamami Gears, è un
soprannome così affascinante. L' ultima volta che ti ho visto, Jocasta, eri
come dire... più longilinea".
"In effetti non mi dispiacerebbe poter tornare ad avere definitivamente un
corpo. Ne ho avuto in effetti uno poco tempo fa, ma è stata un'esperienza
decisamente troppo passeggera".
"In ogni caso non dovrebbe essere un problema, mi stupisce che vi abbia
bloccato per così tanti mesi. Immagino possediate ancora i diagrammi del corpo
originale di Jocasta: fornitemeli ed in poco tempo avrete una perfetta replica.
Poi si tratterrà solo di trasferire la coscienza di Jocasta in questo nuovo
corpo".
"E neanche questo dovrebbe essere un problema, a me è capitata la stessa
cosa alcuni mesi fa. Inoltre stiamo per fare la stessa cosa per
Deathlok...".
"Sì, potrebbe funzionare" conferma l'intelligenza artificiale
"Ma per il momento occupiamoci di Michael, è lui che per primo necessita
della nostra attenzione. Abbiamo atteso anche troppo a lungo tra precauzioni e
miei impegni personali".
"Giusto" annuisce Machine Man "Gears, provvedi ad
attivarlo".
L'uomo esegue e poco dopo nella stanza risuona una voce metallica:"Unità
operativa Deathlok pronta a ricevere ordini".
"Aaron, mi raccomando" dice Jocasta "Non esitare a fare quello
che devi in caso di problemi". Il robot annuisce.
Poco dopo viene inserito un cavo dietro il collo di Deathlok ed inizia così il
viaggio più lungo di Jocasta.
Palazzo dei Vendicatori, giardino. Ore sette e trenta.
Peggy Lang porta sua figlia Cassie al cospetto di suo padre Ant-Man,
tenendole una mano sulla spalla.
"Ecco, Scott" dice la donna "Per questo weekend te ne occuperai
tu". La madre della ragazza non può non notare il caldo ed affettuoso abbraccio
che si scambiano padre e figlia.
"Tu cosa farai questo weekend?" le chiede poi Scott.
"Non so" risponde Peggy "Andrò un po' in giro, vedrò alcune
vecchie amiche...".
"Senti, ti vedi con qualcuno ultimamente?".
"Che domande stupide che mi fai, Scott. Io...".
"No, aspetta, non è una mia curiosità morbosa. È che io... sì, insomma, io
voglio tutto il bene per te nonostante quello che c'è stato tra noi".
Inizialmente Peggy non sa cosa replicare, infine decide di dire la
verità:"Non mi vedo con nessuno. E quando non c'è Cassie, le mie serate
sono piuttosto solitarie".
"Mi dispiace, spero che per te le cose cambino presto".
"Sì, lo... lo spero anch'io" conclude la donna allontanandosi. Poco
dopo una lacrima scende sulla sua guancia: non è riuscita a trattenerla.
Intanto Ant-Man ritorna da sua figlia. "Allora, Cassie, dove vuoi andare?
A Coney Island? Oppure...".
"Papà, perchè non mi fai visitare questo palazzo?" chiede la ragazza.
"Cosa? Ma non credo sia possibile".
"Andiamo, me ne parli sempre nelle e-mail che mi scrivi".
"Il fatto è che... oh, d'accordo, ma alcune stanze non potremo visitarle.
E mi raccomando...".
"Sì, lo immagino. Non devo toccare nulla" sorride Cassie.
Soho. Ore sette e quarantacinque.
Thunderstrike bussa alla porta dell' appartamento della sua ex moglie Marcy.
Dopo qualche istante viene ad aprirgli Bobby Steele, l'ultima persona che
avrebbe voluto incontrare.
"Chiedo scusa per l'orario mattiniero" si giustifica l'eroe.
"Dunque è vero, Masterson" dice l'ex campione di football senza tradire
alcuna emozione "Sei ancora vivo".
"Le cose non stanno proprio così" replica Thunderstrike "Ma
adesso non ho il tempo di parlarne. Cerco Marcy".
"Non c'è, è appena uscita per accompagnare Kevin a scuola. Ma entra, entra
pure".
A Thunderstrike quest'invito appare più che insolito: tuttavia segue Bobby in
salotto.
L'uomo appoggia la sua stampella e si siede su una poltrona. Guarda fisso
l'eroe in volto per svariati secondi, non abbassando mai lo sguardo, poi
dice:"Allora, cosa vuoi dalla mia famiglia?".
"Voglio solo proteggerla, Steele, tutto qui. Non intendo portartela
via".
"Non ti credo".
"Posso capirlo, ma questa è la verità. Bloodaxe vi ha fatto nuovamente
visita?".
"No. E spero che tu segua al più presto il suo esempio. Non puoi avere
idea dello scompiglio che hai portato in questa famiglia, Masterson. Per mesi
dopo la tua morte, Marcy si risvegliava ansimante e con la fronte imperlata di
sudore, trattenendo a stento un grido. E Kevin è precipitato in uno stato
depressivo da cui solo un abile psicologo è riuscito a sottrarlo. È occorso
loro molto tempo per esorcizzare il dolore, un dolore che io ho condiviso e che
con tutte le mie forze ho cercato di appianare. Poi sei ritornato... e con te
le notti agitate".
"Non l'ho voluto io".
"Però ora sei qui. Dunque rifletti bene su quale possa essere il bene di
Marcy e Kevin: avere accanto a sé una copia del loro caro defunto oppure
provare a dimenticarti, se questo è umanamente possibile".
Thunderstrike non replica e, dopo qualche istante, si reca all'uscita. Ma prima
Bobby Steele ha un'ultima raccomandazione da dare:"Farò tutto ciò che è in
mio potere per proteggere la mia famiglia, Masterson. Tutto".
"Non ne dubito" commenta Thunderstrike.
Stanza di Wasp. Ore sette e cinquanta.
Janet Van Dyne non se lo sa spiegare, ma avverte strani presagi: è così da svariati minuti e non riesce a scacciarli via. Presagi che la fanno tremare di paura: ne è certa, accadrà qualcosa di grave, a lei o ad uno dei suoi compagni.
Nella mente di un robot.
A Jocasta sembra inizialmente di precipitare in un baratro infinito, ma è
solo una sensazione passeggera. Si ritrova infine in un luogo oscuro, dove una
strada di mattoni gialli conduce verso un punto indefinito.
"Aaron, mi ricevi?" chiama l'intelligenza artificiale.
"Forte e chiaro, Jo" risponde X-51 "Cosa vedi?".
"C'è una strada di mattoni gialli davanti a me".
"Quando era un bambino, il libro preferito di Michael era Il Mago di Oz".
"Dunque questo significa che è ancora qui da qualche parte, questo è un
segno tangibile della sua presenza".
"C'è un solo modo per scoprirlo. Percorri il sentiero ed arriva al
castello del mago".
Solo in quel momento Jocasta scopre che, in questo irreale mondo che è il
cyberspazio, ha la forma che aveva quando possedeva un corpo metallico.
Metallico, certo, ma pur sempre un corpo. Come quello da lei perso solo una
settimana fa. Mette da parte questi pensieri e si incammina: il viaggio dura un
secondo oppure un anno, chi lo sa? Qui il tempo non ha rilevanza. Infine Jo si
trova di fronte ad una barriera, altissima ed apparentemente insormontabile.
"Aaron, ho un muro qui davanti a me".
"Non c'è magari una breccia da qualche parte?".
Jocasta si avvicina e, come tocca il muro, scopre che esso è incredibilmente
flessibile, come se fosse fatto di gomma. Può facilmente penetrarlo, forse
aldilà c'è la coscienza di Michael Collins.
Non appena ha pensato questo, una voce atona risuona tutt'intorno a lei.
"Attenzione, rilevata intrusione nel sistema. Prepararsi alla procedura di
espulsione".
Jocasta sa che non c'è un secondo da perdere ed intensifica i suoi sforzi.
Nel mondo reale.
"Cosa...?" esclama Gears "Sto perdendo il contatto con
Jocasta!".
"Jo, Jo, mi senti?" chiama un preoccupato Machine Man.
Improvvisamente l'immagine computerizzata del volto di Jocasta ricompare sugli
schermi della sala. Su di lei si può leggere... paura? Sgomento? O sorpresa?
"Ce l'avevo quasi fatta" dice "Avevo già aperto un varco, poi il
sistema mi ha espulso".
"Questa procedura si è rivelata troppo pericolosa" afferma Gears
Garvin "Sconsiglio vivamente di rifarla".
"Forse non è stata del tutto infruttuosa" dice X-51 "Jo ha
aperto un varco e... non posso fare a meno di chiedermi se sia uscito qualcosa,
o qualcuno, da quel varco".
La domanda resta sospesa tra i presenti senza risposta.
San Francisco. Ore otto.
Wonder Man ammira uno stabilimento in disuso, un tempo appartenuto alla
Roxxon prima che scandali finanziari e non travolgessero quest'azienda. Già
alcune crepe e vetri rotti da sassi lanciati da ragazzini cominciano ad
apparire.
"Magnifico" commenta nonostante tutto Simon Williams.
"Condivido la tua felicità" dice Scarlet accanto a lui "Era da
tempo che non ti vedevo così raggiante, questa tua decisione di tornare ad
essere un imprenditore ti ha fatto bene".
"Per comprare quell'edificio le ha fatto un prestito Tony Stark?". A
porre la domanda è stata Susan Feaver, una ex fan di Simon da lui fortemente
voluta al suo fianco in questa sua nuova impresa.
"No" risponde l'eroe "L'ho comprato con parte dei ricavati della
mia attività da attore: devo riuscirci da solo, se possibile senza alcun aiuto.
È sicuro che dovrò impiegare molto altro denaro in futuro, ma alla fine ne
varrà la pena. Perchè daremo del lavoro a delle persone. Avete mai visto la
luce che si accende negli occhi di colui a cui viene detto di essere stato
assunto? Io sì ed è meravigliosa: spero di accenderne tante".
"Beh, allora..." inizia Susan "Andiamo a dare una sistemata a
quel posto, mi sa che ne ha proprio bisogno".
Wonder Man sorride:"Giusto".
Mentre i tre si incamminano, a loro insaputa da un picco solitario qualcuno li
osserva. "Dunque sei voluto tornare alle origini, Simon Williams"
pensa "Credimi, è davvero un peccato che io debba rovinare i tuoi sogni,
avresti potuto essere un ottimo avversario. Ma farò di tutto per riottenere il
mio potere perduto".
Palazzo dei Vendicatori. Ore otto e un minuto.
"Visione" dice Everett Ross "È giusto comunicarle che, con
l'arrivo di quell'etnia ruandese, la popolazione della Slorenia ha superato le
tremila unità".
"Possiamo ospitarne molti di più" ribatte il sintezoide.
"Secondo me quella nazione rischia di diventare presto una
polveriera".
"Non se saremo noi a sorvegliarla. Inoltre presto saranno indette libere
elezioni".
"Come se questo potesse risolvere tutti i problemi... non invidio l'uomo
che si assumerà il compito di guidare quel paese. Ma passiamo ad altro: ho
appena ricevuto alcuni dati secondo i quali la mortalità infantile per fame nei
paesi africani è diminuita del 7%. Mi dica la verità, c'è la vostra mano
dietro?".
"Sì" risponde placidamente Viz. Non solo, gli viene quasi da
aggiungere.
"Ah, è questo che adoro di lei, Visione: che è un tipo schietto. Ma allora
mi dica, c'è la vostra mano anche nel calo di tasso di siccità nei paesi
asiatici?".
"No. Lì è altamente probabile che sia stata la Guardia
dell'Infinito".
"La Guardia dell'Infinito! Che nome altisonante: adatto per i perfetti
sboroni che sono".
"Mr. Ross...".
"Noi non perdiamo tempo ad affrontare inutili supercriminali" dice
l'uomo motteggiando Warlock "E invece lo fanno continuamente: che
sagome".
"Mr. Ross...".
"E quel loro capo, Warlock. La tipica aria da so tutto io, niente mi può
fregare, sono il perfettino...".
"Mr. Ross!" esclama Viz con tono leggermente più deciso.
"Sono dietro di me, vero?". Il sintezoide annuisce. Everett si volta
e si ritrova davanti a Warlock e soci, lo sguardo impassibile. "Stavo
appunto dicendo... che grande, meraviglioso gruppo è la Guardia
dell'Infinito!" esclama Ross tirando una gran pacca sulle spalle a Warlock
"Ma sì, basta con le vecchie impostazioni, ci vuole modernità. Seguo tutte
le vostre bellissime, sottolineo bellissime, conferenze stampa. Siete
fenomenali. Anzi, sapete cosa vi dico? Do subito le dimissioni dal mio attuale
incarico e vado a fare domanda di lavoro presso la Fondazione Scientifica.
Via!". E sgattaiola via, rapidamente.
Dragoluna osserva Adam:"Mi ci vuole poco per una lobotomia".
"Magari dopo" ribatte il guerriero dorato avvicinandosi a Visione
"So che Lei è uscita dal suo bozzolo, vorrei vederla subito".
Come in risposta a questa sua richiesta, Lei fa in quel momento il suo ingresso
nella stanza. Gli sguardi totalmente imperscrutabili dei due esseri dalla pelle
dorata si incrociano.
CONTINUA...
BILL
FOSTER presenta (a sua insaputa):
LE FENOMENALI AVVENTURE DI METALLO!
2: FULL METAL DEADPOOL
Il solito luogo segreto e polveroso.
"E dunque abbiamo pensato a lei" dice un uomo "La sua fama è
nota in tutto il mondo e crediamo sia la persona giusta per il compito che
stiamo per affidarle". Silenzio dall'altra parte. "Dovrà occuparsi di
quest'uomo". Su uno schermo compare l'immagine di Metallo. "Vogliamo
che lo affronti e lo tenga impegnato: però non deve né ucciderlo né ferirlo
gravemente. Se riesce a scoprire la sua identità, tanto meglio. Noi comunque
vogliamo solo accertare se sia la persona adatta alla nostra
organizzazione". Ancora silenzio. "Naturalmente sarà ben pagato per
questo. Non ha nulla da dire?". Grosso errore.
"Nulla da dire? Beh sì, qualcosa ce l'avrei. Insomma, niente mutilazioni?
È la cosa più divertente che ci sia, ragazzi, quando taglio un braccio vado in
estasi. E poi un altro supertizio, ne ho abbastanza di supertizi: ho affrontato
mutanti con poteri rigeneranti, baristi con lo sguardo ipnotico, uomini ombra,
tizi con le carte che non riescono a trombare con una delle donne più belle sul
pianeta. Mai così bella però come la mia amata Siryn, ah che visione
paradisiaca...".
"Mi scusi...".
"Theresa, mio amore, i tuoi capelli rossi... Insomma, questo è un
bell'incarico, ci mancherebbe altro, ma manca il divertimento. E senza il
divertimento io non mi diverto: perchè serve a questo il divertimento, no? Poi
questo ha un'armatura: le mie mani sono delicate, mi dispiacerebbe che
rimanessero doloranti da questo scontro. Oh, poi io non mi tiro indietro: non
mi sono tirato indietro di fronte a quel tamarro di Deathlok, figuriamoci se lo
faccio ora".
"Suanta mjadre Russja" commenta un uomo da un'altra stanza
"Spueriamo dj nuon pjentircj duella nuostra scjelta".
"Tra l'altro come si chiama questo tizio? Non me l'avete detto. E a me dà
un po' fastidio affrontare uno senza sapere chi è. Insomma, come diavolo faccio
ad insultarlo? Gambit lo chiamo microdotato come fanno tutti, Wolverine lo
chiamo puzzone come fanno tutti anche se poi non capisco perchè gli ronzano
intorno tante belle donne diversamente da me che sono sfigato da questo punto
di vista sì Wolverine è un mistero, un tizio con una enorme amnesia che non
ricorda nemmeno perchè è andato al cesso l'altro giorno eppure dovrebbe
intuirlo...".
Gentili lettori, riuscite ad indovinare l'identità del personaggio misterioso?
Abitazione di Dale West.
Deve andare in fondo a questa faccenda. Anzi, a due faccende. La sua nuova
identità ed il suo rapporto con Kayla. Siccome lei, però, deve ancora tornare
dal Giappone meglio per ora concentrarsi sulla prima.
Allora, tutti lo hanno scambiato per un tizio di nome Forza. Lui non ha la
minima idea di chi sia. La soluzione è a portata di mano e si chiama Internet:
ha appena scoperto un sito di nome criminaldatabase.com contenente i dati di
tutti i supercriminali apparsi in questi ultimi anni. Un archivio imponente. In
breve ha la sua risposta.
FORZA
Vero nome: Clay Wilson
Stato attuale: deceduto
Nemici principali: Iron Man e Sub-Mariner
Categoria: criminale hi-tech
E altri dati che a Dale West non interessano. C'è anche un'immagine allegata
e... incredibile, è come guardarsi allo specchio. Praticamente uguale
all'armatura di Metallo, pure i guanti ed i calzari dorati che a lui piacciono
tanto e li ha inseriti perchè troppo kitch. Quale perverso destino lo ha preso
di mira? E come potrà cavarsi da questo guaio? Sì, perchè questo Forza ha avuto
la sua buona dose di nemici e chissà quanti segreti nascondeva il suo passato.
Almeno è morto, non lo tormenterà direttamente.
D'altro canto può rivelarsi un'ottima copertura. Una idea venuta in mente a
Dale dopo il suo incontro con l'Averla Assassina: siccome tutti lo ritengono un
criminale, perchè non continuare a fingersi tale? Potrà così facilmente
infiltrarsi nelle attività dei malviventi e bloccare i loro reati alla fonte:
dovrà solo stare attento a non esporsi troppo e a non farsi scoprire.
"Una idea magnifica" pensa lui "Sono sicuro che nessuno l'ha mai
avuta"*.
* A parte il Sudario, Moon Knight ed altri che di certo scordo. Sei una frana, Dale!
Però ora deve recarsi al lavoro: è un po' in anticipo, ne approfitterà per
recarsi a quel negozio di frutta dietro l' angolo, ha delle mele deliziose.
Come Dale esce, sente un flebile richiamo. "Aiuto".
Va a controllare e scopre che si tratta del suo vicino, Mr. Rotondi: la sua
mole lo ha fatto incastrare sulla soglia. "I matti, tutti a me
capitano" si dispera l'uomo.
"Potrebbe aiutarmi?" chiede Mr. Rotondi "L'avevo chiesto al
fattorino delle pizze, ma quello ha preso la mancia ed è fuggito via. L' ultima
volta sono rimasto bloccato sei ore, c'è voluto uno squadrone di
pompieri!".
"Datemi un supercriminale facile da affrontare, tipo il Dr. Octopus"
continua Dale nella sua disperazione, che poi però inizia di buona lena a
premere contro l'imponente stomaco di Mr. Rotondi. Alla fine i suoi sforzi
vengono premiati e, con un sonoro PLOP, il ciccione è libero.
"La ringrazio" esclama "Gradisce un pezzo di pizza?".
Sardine e cetrioli cadono sul pavimento.
"Uh, no, grazie. Sono abituato ad andare a lavorare a stomaco vuoto"
si difende Dale, che poi si allontana prima di essere coinvolto in altre
follie. È così intento a guardarsi alle spalle da non notare chi è davanti a
lui. E così va ad impattare contro Joan, un'altra sua vicina di casa.
"Oh, le chiedo perdono, Mr. West"
si scusa costei raccogliendo i suoi panni caduti a terra.
"Sono io che mi scuso con te, Joan" dice Dale.
"Ora devo proprio andare".
"Senti, ma perchè sei così timida ed introversa? Cosa ti è
capitato?". La domanda sbagliata nel momento sbagliato: per un istante
Joan fulmina Dale con un sguardo pieno d'odio, poi si rifugia nel suo
appartamento.
All'uomo non resta dunque che uscire all'esterno, dove trova il terzo componente
della allegra combriccola. "Ciao, Dave".
"Spacker Dave! Mr. Smith, sa che in giro si dice circoli un
supercriminale? Scommetto che è venuto per lei".
"Ma di cosa blateri? Non mi chiamo Smith, te l'ho ripetuto cento volte,
Dave".
"Spacker Dave! Su, non faccia il difficile, so che è in fuga da un triste
passato come coloro che hanno occupato quell'appartamento prima di lei: può
stare tranquillo, il suo segreto con me è al sicuro".
"Segreto? Ehi, senti un po'...".
In quel momento una voce possente invade la zona. "Attenzione, attenzione.
Signore e signori, boys and girls, etero e omo, cristiani e musulmani,
deficienti in tuta attillata o spandex che dir si voglia perchè fa più figo.
Chiunque abbia un'armatura è pregato di venire subito qui, e per subito intendo
subito: non fate come Naomi Campbell che dà sempre buca e a volte non la dà
proprio, al limite mi accontento di Keira Knightley o anche Kate Beckinsale.
Però venite subito qui se no mi arrabbio e quando mi arrabbio...".
"Ma chi è questo tizio?" grida Dale "Con quel megafono assorderà
la zona. Dave!".
"Se lo riprendo con la mia telecamera digitale, su Internet sarà un
successo" si allontana il ragazzo.
"Quello ha parlato di tizi in armatura: che si riferisse a me? Questo vuol
forse dire... che qualcuno ha scoperto il mio segreto? C'è un solo modo per
scoprirlo".
Poco dopo.
"... E faccio anche uno sconto se mi regalate un po' di Viagra. Non ne
ho bisogno io, ma un certo tappetto canadese di mia conoscenza che non sa se è
ancora sposato o meno. Ripeto, tutti gli uomini in armatura...".
"Ecco colui che stavi cercando" arriva Metallo "Tu chi
sei?".
"Chi sono io?" si offende il suo interlocutore "Moi? Vuoi dire
che non conosci il grande, mitico Wade Wilson altresì noto negli ambienti
mercenari e in quelli dei più grandi amatori della storia come Deadpool?".
"Veramente no, non ti conosco. Sei su criminaldatabase.com?".
"Sì, purtroppo, quel sito offende la mia immagine: ho provato a fargli
causa, ma il mio avvocato pretendeva una parcella troppo alta e ho lasciato
perdere. Ehi, io non sono un supercriminale ma un mercenario, c'è una bella
differenza! Forse che hanno messo Moon Knight su quel sito? Dico, se bastava
indossare una tutina bianca e fingersi avatar di un dio che nessuno conosce si
poteva anche dirlo prima. E Iron Fist? Dovrebbe essere inserito solo per il
costume che indossa, ma soprattutto per le sue pantofole...".
"Ma parli sempre così tanto? E cosa vuoi da me?".
"Oggi mi sto trattenendo" risponde Deadpool "A volte vado avanti
per ore e ci provo gusto... Ah sì, cosa voglio da te". Il mercenario
estrae la sua spada. "Affrontarti!".
Aeroporto Kennedy.
Le prime due persone ad uscire dall'aereo proveniente da Tokyo sono Bill
Foster e Kayla Ballantine. Con frenesia sempre crescente sbrigano le formalità
doganali, poi l'uomo può finalmente comporre un numero sul suo cellulare.
"Palazzo dei Vendicatori" risponde Jarvis "Desidera?".
"Devo parlare subito con Hank Pym".
"Chi è lei, scusi?".
"Bill Foster, un suo collega...".
"Ah sì, mi ricordo di lei. Se avesse chiamato solo dieci minuti fa... Mr.
Pym è appena partito per Los Angeles: se non ha il numero del suo nuovo
recapito, posso fornirglielo senza problemi".
"Lasci perdere, chiamo dopo".
Bill chiude la comunicazione e torna da Kayla. "Devo andare subito al Progetto
Pegaso: spero non mi creino storie per farmi entrare".
"Io vado un attimo alla sede della società per stilare gli accordi
stipulati con la Capsule Corporation. Poi tornerò a casa per riabituarmi al
cambio di fuso orario".
Bill non le dice nulla e si allontana. Kayla esce dall'aeroporto e prende un
taxi: mentre è diretta verso la Kruma International, compone sul suo cellulare
il numero di casa di Dale. Non riceve risposta. "Sarà già
all'azienda" pensa "Allora... sembra proprio che avremo un
chiarimento".
Tetto dell'abitazione di Dale West.
Deadpool agita la sua spada: solitamente gli basterebbero pochi secondi per
fare a fette il suo opponente, ma gli sono state date altre indicazioni. Dunque
si muove in modo più lento del solito, comunque Metallo fa molta fatica ad
evitare tutti i suoi fendenti.
"Oh, ma come sei bravo" lo canzona Wade Wilson "Mettici più
brio, però. Ben Affleck ha più espressività di te. Comunque sei sempre meglio
di Milla 'ho una sola espressione facciale ma tanto chi lo nota con le tette
che mi ritrovo' Jovovich. Ehi, mi considererai sballato ma a me è piaciuto Resident
Evil, pochi zombie però...".
"Stai un po' zitto!" grida Dale West, i cui nervi ormai sono stati
messi a dura prova. E manifesta la sua rabbia con un inaspettato raggio energetico:
Deadpool lo schiva solo in parte e la mano che tiene la spada viene colpita.
L'arma cade a terra.
"Ehi, ma sei impazzito?" esclama Deadpool.
"Guarda che sei tu che...".
Wade Wilson mette davanti a Metallo la sua mano ora priva del pollice.
"Dico, ti rendi conto di quello che hai fatto?".
"Mi... Mi dispiace, io... non volevo".
"Lo sai che rigenerare il pollice fa un male cane? Aspetta, aspetta, ecco
che arriva...". Ed il pollice rispunta. "Ah, che sollievo".
"Ma cosa...".
Deadpool estrae le sue pistole:"Le domande pleonastiche a dopo,
grazie".
Più sotto.
Un uomo sta osservando la battaglia tra Metallo e Deadpool, ad un tratto
suona il cellulare. "Cuome prjocede?" chiede la persona all'altro
capo.
"Direi che il nostro soggetto si sta comportando bene" risponde
l'altro "Finora ha resistito".
"Alluora è uomo che fa per noj. Interruompi subjto".
Più sopra (ovvio, no?).
Wade Wilson fa fuoco, ma esplode solo pochi proiettili, poi si ferma
d'improvviso. L' armatura di Dale West ha comunque resistito.
"Molto bene" dice il mercenario chiacchierone "Le nostre
divergenze sono appianate, amici come prima, ah che bello che è stato spero
proprio di ripetere quest'esperienza ma chi sto cercando di prendere in giro
non la rifarei nemmeno tra mille anni con un pacchiano come questo...".
"Ehi, ehi, ehi" lo blocca Dale "Vuoi riprendere fiato e dirmi
finalmente perchè mi hai attaccato?".
"Oh, non te l'ho detto? Che sbadato che sono: era un test".
"Un test?".
"Ma sì, una di quelle cavolate per prendere tempo e capire meglio cosa
fare del tuo personaggio. C'è gente interessata a te, ragazzo, e credo che
presto si metterà in contatto con te".
"Chi sono?".
"Oh, perchè svelare una così bella trama? Tu piuttosto svelami qualcosa:
hai un nome in codice o qualcosa del genere? Perchè sono solito fare una
lista".
"Dei tuoi avversari?".
"No, delle mezze tacche come te".
"Se ti interessa saperlo, il mio nome è... METALLO!".
Ed allora accade una cosa incredibile: Deadpool rimane ammutolito. Passano
alcuni secondi, che diventa un minuto, poi... "B... B...
Bwahahahahahaha!".
"Cosa c'è di così divertente?".
"Metallo, ahahahahaha, che alias del cavolo, bwahaha, troppo tamarro
gente...".
"Meglio che me ne vada prima che impazzisca" pensa Dale West
"Oltretutto sono in ritardo per andare al lavoro. E spero di non dover mai
più incontrare questo tipo".
L'uomo torna al suo appartamento, reindossa i suoi abiti civili e prende una
uscita secondaria vicina alla fermata della metropolitana. Arrivato a
destinazione, passa davanti ad un'edicola, ma per la fretta non dà una occhiata
ai titoli dei giornali come fa di solito. Un peccato per lui, perchè la
quotidiana edizione del Daily Globe recita in prima pagina:"IL RITORNO DI
FORZA. Tutti i particolari". Poco dopo Dale è alla Kruma International,
dove si incrocia con una Celia Jackson dallo sguardo atterrito.
"Cosa è successo?" è la sua inevitabile domanda.
Celia gli racconta tutto su Talia, lasciandolo sconvolto. "Ho provato a
chiamarti ma sei stato irreperibile. Dov'eri?".
"Ho vissuto un mezzo incubo. Ora però scusami, devo incontrare una
persona".
È certo che sia qui, se lo sente dentro. Apre una porta e...
"Kayla!".
"Dale!".
Per alcuni istanti solo questo viene detto tra loro. "Che ne dici se
parliamo un po'?" chiede infine l'uomo.
"Sì, parliamo".
Abitazione di Dale West.
L'uomo che aveva assistito alla battaglia tra Metallo e Deadpool aspetta
pazientemente davanti all'entrata principale, fino a quando non vede uscire
Spacker Dave.
"Ti abbiamo scoperto, amico" è la sua esclamazione.
Tetto dell'abitazione di Dale West. Un'ora dopo.
"Bwahahahahahaha, Metallo, ah ah, ma come si può, ahahahahaha".
Due ore dopo.
"Ahahahahaha, troppo divertente, bwahahaha".
Tre ore dopo.
"Ahahahahahahaha... ok, basta".
Nessun supereroe o mercenario chiacchierone presente su criminaldatabase.com è stato maltrattato nel corso di questa storia
FINE
PROSSIMAMENTE
Finalmente Oort